Scoppia il caso Candida auris, un fungo che si ipotizza potrebbe uccidere più dei tumori nel 2050, e tornano alla mente le parole di Bill Gates che sul palco del TED Talk nel 2015 disse: “oggi il più grande rischio di una catastrofe globale è quello dell’infezione di massa”. Quello che l’imprenditore e filantropo statunitense intendeva dire è che bisognerebbe concentrarsi maggiormente sulle pandemie e quindi, iniziare ad organizzare dei piani di intervento.
È il 2009 quando Candida auris viene scoperta nel canale uditivo di una paziente in Giappone, da cui il nome auris che in latino significa orecchio. I dati collezionati nei dieci anni successivi non sono da sottovalutare. Dei 51 pazienti colpiti dall’infezione tra il 2016 e il 2018 nell’area di New York, il 45% è infatti deceduto perché non ha risposto alle normali terapie antimicotiche. Se, come riportato dalla Fondazione Umberto Veronesi, i cittadini in buona salute non hanno di che allarmarsi, non possiamo dire la stessa cosa di chi ha un sistema immunitario compromesso.
Le categorie a rischio
Da uno studio pubblicato sull’Oxford University Press si evidenzia come i pazienti più a rischio siano quelli che necessitano ricoveri a lunga degenza e che abbiano subito tracheotomia, catetere a seguito di gastrostomia, attaccati a ventilazione meccanica o in emodialisi. Questo perché il fungo ha accesso privilegiato alle vie respiratorie e/o al sangue del paziente. Un altro possibile fattore di rischio è l’assunzione massiccia di antibiotici, perfettamente coerente con le condizioni sopra descritte ma causata anche da un certo utilizzo ingiustificato o superficiale, che si ipotizza per altro possa aver portato all’evoluzione di questo fungo super-resistente.
La resistenza è confermata anche dall’esperienza del Mount Sinai Hospital di Brooklyn, letteralmente costretto a smantellare parte del pavimento e del soffitto della stanza che ospitò uno di questi pazienti perché non si poteva sanificare gli ambienti dalla Candida auris nemmeno con interventi di pulizia profonda.
Arginare il contagio
Una soluzione al contagio sarebbe quindi quella di evitare, laddove si possa, l’ospedalizzazione. Un esempio potrebbe essere quello dei malati oncologici. Durante l’ultima Digital Week milanese, il colosso delle telecomunicazioni Fastweb ha presentato “Smart Health”, la sua proposta per quanto riguarda la Telemedicina che ha, tra gli altri, anche lo scopo di limitare il più possibile le infezioni per i pazienti immunodepressi o che farebbero fatica a combatterle.
Già testata con successo dall’IRCCS “Giovanni Paolo II” di Bari, Smart Health prevede che al paziente venga fornito un kit di device da tenere presso il proprio domicilio che permettono al personale medico di ottenere dati clinici in tempo reale, monitorando da remoto sia i parametri vitali che la corretta assunzione della terapia farmacologica. A parte alcune procedure, che possono essere messe in atto dal paziente stesso e dai suoi familiari, per altre come ad esempio il prelievo ematico, viene inviato del personale specializzato che può analizzare il campione direttamente sul posto.
Il valore aggiunto
Oltre a limitare il contagio, come già accennato, ci sarebbero almeno altri due valori aggiunti all’adozione della Telemedicina: da un lato quello della ripresa psicologica del paziente che si sentirebbe più a suo agio in un contesto familiare, dall’altro la riduzione delle liste d’attesa.
Bibliografia:
Adams, E., Quinn, M., Tsay, S., Poirot, E., Chaturvedi, S., Southwick, K….Workgroup, C. (2018). Candida auris in Healthcare Facilities, New York, USA, 2013–2017. Emerging Infectious Diseases, 24(10), 1816-1824. https://dx.doi.org/10.3201/eid2410.180649. Da: https://wwwnc.cdc.gov/eid/article/24/10/18-0649_article#tnF2
Banfi, D. (2019). Candida auris: no all’allarmismo. Da https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/altre-news/candida-auris-no-allallarmismo
Fastweb. (2019). Fastweb lancia la soluzione Smart Health per la Telemedicina 5G Ready. Da: https://www.fastweb.it/corporate/media/comunicati-stampa/fastweb-lancia-la-soluzione-smart-health-per-la-telemedicina-5g-ready/
Gates, B. (2015). Bill Gates: The next outbreak? We’re not ready. Da: https://www.ted.com/talks/bill_gates_the_next_disaster_we_re_not_ready?language=it#t-28345
Rozwadowski, F., McAteer, J., Chow, N. A., Skrobarcek, K., Forsberg, K., Barrett, P. M., … Vallabhaneni, S. (2018). 161. Prevalence and Risk Factors for Candida auris Colonization Among Patients in a Long-term Acute Care Hospital—New Jersey, 2017. Open Forum Infectious Diseases, 5(Suppl 1), S14. doi:10.1093/ofid/ofy209.031

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