In risposta all’articolo in cui veniva posta la domanda se il crowdfunding possa essere associato al settore della sanità, presentiamo oggi l’esempio di TRACe, la prima campagna di crowdfunding per finanziare un progetto di ricerca traslazionale dell’IRCCS IRST di Meldola.
Lanciata a Marzo 2017 e attiva per 3 mesi, la campagna di crowdfunding “TRACe” aveva l’obiettivo primario di raccogliere 20.000 euro al fine di sostenere un progetto di ricerca oncologica per studiare le Cellule Tumorali Circolanti in pazienti affetti da tumore.
Maggiori dettagli per quanto riguarda il progetto scientifico sono disponibili al link.
Partendo dal principio, nel 2016 durante la pausa pranzo di SMAU* (*fiera italiana dedicata all’Information & Communications Technology) parlavamo delle potenzialità della finanza creativa e di come il crowdfuding potesse teoricamente inserirsi perfettamente come supporto economico all’attività di ricerca di un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico.
È stata un’idea che nel corso dei mesi è cresciuta e dalla teoria siamo passati alla pratica, abbiamo creato un piccolo nucleo operativo composto dalle professionalità presenti in istituto: ricercatori, personale dell’ufficio ricerca/grant office, e personale dell’ufficio comunicazione.
Gli ingredienti erano quindi tutti disponibili, bastava “solo” iniziare a mescolarli insieme.
Dopo aver ricevuto l’approvazione dell’idea embrionale da parte delle direzioni dell’IRCCS IRST di Meldola, a ottobre 2017 abbiamo cominciato a concretizzare TRACe.
In circa 5 mesi il team ha organizzato una campagna di comunicazione mirata alla divulgazione del progetto scientifico e al coinvolgimento delle persone.
Durante questo periodo ci siamo resi conto che la potenzialità del crowdfunding per la ricerca non era solamente collegata all’aspetto del finanziamento economico, ma rappresentava allo stesso tempo anche una potente “arma di comunicazione”.
Questo tipo di finanza creativa, infatti, rivoluziona il dogma secondo cui gli scienziati rimangano chiusi in torri d’avorio senza avere una comunicazione proficua con le persone, da cui è scaturito il secondo obiettivo di TRACe, cioè quello di creare una connessione più solida e stabile tra società e ricercatori.
Abbiamo voluto aprire virtualmente le porte del laboratorio di bioscienze dell’IRST ai cittadini, non solo per garantire loro la sicurezza di come verranno utilizzati soldi, ma soprattutto per cercare di rompere il muro che c’è tra ricerca e società soprattutto in Italia.
Con questo spirito il 15 marzo 2017 abbiamo aperto la campagna TRACe, che ha avuto un inaspettato successo: solamente durante quel primo giorno, ad esempio, abbiamo registrato circa 10mila visualizzazioni nella pagina Facebook dedicata al progetto.
Grazie al supporto di ASTER (rete della alte tecnologie della regione Emilia Romagna) e del suo servizio KICK-ER siamo riusciti a raggiungere anche testate giornalistiche come Il Sole 24 ore e ad avere una piccola intervista al telegiornale regionale, tutti tasselli importati per comunicare in maniera efficace i progressi della ricerca oncologica ai non addetti ai lavori.
Nei tre mesi di campagna abbiamo ricevuto il sostegno di molti cittadini privati, ma anche di piccole/medie imprese e di associazioni. In particolare queste ultime, coinvolgendo i ricercatori in momenti di confronto con la cittadinanza, hanno permesso non solo di raccogliere cospicue somme di denaro, ma anche di estendere il bacino di utenza per disseminare informazione scientifica in ambito oncologico.
Dopo tre mesi di campagna, TRACe ha largamente superato l’obiettivo prefissato, raccogliendo poco più di 25.000 euro che verranno interamente utilizzati per sostenere i costi della ricerca sulle cellule tumorali circolanti.
Questo inaspettato successo, ci ha fatto pensare ancora una volta che il crowdfunding è uno strumento molto importante per la ricerca scientifica, in particolare in un istituto di ricerca oncologica. È stata un’occasione di grande crescita perché lo sforzo che si è fatto per produrre una campagna comunicativa per un tema così vicino alle persone e così delicato, e ha permesso di espandere l’orizzonte di ciascun ambito.
Avere alle spalle un Istituto che permette l’unione di diverse professionalità che normalmente lavorerebbero giustapposte, è stato il valore aggiunto e ha di garantito, agli occhi dei donatori, la qualità della ricerca che viene condotta al suo interno.
“Possiamo affermare con convinzione che con TRACe abbiamo dato il via ad un circolo virtuoso dove si sono abbattute le barriere tra ricerca e cittadinanza”.
Articolo scritto da:
Francesca Passeri Head of Advocacy, European Crowdfunding Network (ECN) AISBL
Giulia Gallerani Laboratorio Bioscienze-Gruppo CTC, Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (I.R.S.T.)
Per maggiori dettagli Ufficio Stampa IRST ufficio.stampa@irst.emr.it
Di seguito l’intero TEAM TRACe!

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