(Teleborsa) – Divieto Pubblicità Sanitaria – La pubblicità commerciale in ambito sanitario non è più possibile. Lo vietano due appositi commi (525 e 536) approvati con la Legge di Bilancio che facevano parte di una proposta di legge depositata alla Camera dall’onorevole Rossana Boldi, vicepresidente della Commissione Affari Sociali di Montecitorio.
La nuova normativa prevede, tra l’altro, il divieto assoluto di messaggi di natura promozionale o suggestionale nelle informative sanitarie; la legittimazione dell’attività disciplinare degli Ordini nei confronti dei Direttori sanitari delle strutture che diffondono pubblicità non deontologicamente orientate e la segnalazione all’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), anziché all’AGCM (Autorità garante della concorrenza e del mercato) come sinora avveniva, per comminare eventuali sanzioni alle società committenti e, infine, l’obbligo dei Direttori sanitari a essere iscritti presso l’Ordine territoriale in cui si trova la struttura da loro diretta per permettere un controllo deontologico diretto da parte degli Ordini stessi.
La disposizione è il frutto di un articolato confronto che ha visto in campo anche la Federazione Nazionale degli Ordini del Medici (FNOMCeO), attraverso un’apposita Commissione presieduta dal Presidente OMCeO di Milano, Roberto Carlo Rossi, in collaborazione con la Commissione Albo Odontoiatri nazionale e con ANDI e AIO.
[Doctor33 su Divieto Pubblicità Sanitaria è Legge] L’Ordine dei medici di Milano da anni sosteneva che la deriva commerciale pubblicitaria nella sanità sarebbe il frutto di una estensiva e non appropriata interpretazione delle normative vigenti, mantenendo, tra l’altro, nel suo Codice Deontologico, insieme a pochi altri Ordini in Italia, il divieto di effettuare pubblicità commerciale in ambito sanitario. «Proprio sulla base di questo convincimento» ricordava Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri (OMCeO) di Milano «tre anni fa, commissionammo allo studio legale Scoca e Associati di Roma un parere pro veritate sulla pubblicità sanitaria. L’approfondita analisi del nostro impianto normativo è arrivata alla conclusione che in Italia non è mai stata liberalizzata la pubblicità commerciale in campo sanitario, ma, dopo la legge Bersani, solo quella informativa». Estratto dall’articolo di Doctor33 che ne anticipava la proposta di legge http://www.doctor33.it/politica-e-sanita/pubblicita-sanitaria-proposta-di-legge-per-vietare-quella-commerciale/
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Fonti Teleborsa e Doctor33

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