Le fake news ai tempi del COVID-19
«Una delle mie priorità, nel corso di questa crisi, è quella di fare in modo che voi possiate imbattervi in informazioni accurate e autorevoli, su tutte le nostre app. E spero che siate sicuri, in salute, e informati».
Così esordisce Mark Zuckerberg fondatore e CEO di Facebook, in merito alle innumerevoli fake news sorte durante il periodo COVID-19.
Cosa sono le fake news? Semplicemente sono articoli redatti con informazioni false, inventate, ingannevoli, resi pubblici con l’intento di disinformare.
Purtroppo in questo periodo di forte crisi, il web è stato il fulcro di diffusione di informazioni. Esso è invaso da articoli che divulgano notizie false, aberranti e infondate, suscitando così scalpore e confusione tra le persone.
Proprio per queste ragioni, è stata indetta una videoconferenza, tra Mark Zuckerberg e il commissario europeo al mercato interno Thierry Breton. Punto focale dell’incontro “virtuale”, è stato il richiedere da parte di Zuckerberg di stabilire delle regole per i social network al fine di creare uno standard occidentale, soprattutto per i contenuti di disinformazione e le fake news.
Come risolvere la situazione?
In merito alla questione COVID-19, il fondatore di Facebook ha ribadito come stiano tuttora lavorando per la cancellazione di post ritenuti dannosi o falsi. Circa l’80% dei post è stato cancellato dalla piattaforma social, ancor prima che potesse raggiungere numerose visualizzazioni. Zuckerberg ha anche fondato l’Oversight board: venti persone iniziali, che nell’arco dei mesi diverranno quaranta, che si occupano precisamente di individuare e eliminare di conseguenza tutte le fake news o post che risultino dannosi. Queste quaranta persone sono giornalisti, esperti di legge, professionisti di diversi ambiti e professori universitari. Tra questi è possibile individuare, ad esempio, lan Rusbridger, vincitore del premio Pulitzer per il reportage sul caso Edward Snowden.
Tale iniziativa è sicuramente un’ottimo inizio per rispondere alle false notizie, ma non sarà il punto d’arrivo. Per combattere la divulgazione di fake news di milioni di persone, ci sarà bisogno di ulteriori provvedimenti e strategie da attuare per far fronte a questo problema, che forse il solo Zuckerberg non potrà affrontare. Egli infatti risponde:
“Siamo un’azienda privata non dovremmo decidere noi quali contenuti devono esserci. Servono regolamenti nazionali”

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