Integratori alimentari: industria che cresce, esporta e assume

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Integratori alimentari. Secondo dati, Federsalus – associazione nazionale produttori e distributori di prodotti salutistici che raggruppa 198 associati per un fatturato complessivo di 1.33 miliardi di euro – negli ultimi 12 mesi, gli italiani hanno consumato mediamente 7 scatole a testa di questi prodotti per un totale di 226 milioni di confezioni e un valore di mercato di 3,3 miliardi. La diffusione ha toccato il 65% della popolazione: 32 milioni di persone.

Dall’analisi di mercato “La filiera italiana dell’integratore alimentare”, emerge in particolare che l’86% del valore di mercato è sviluppato in farmacia, l’8,6% in parafarmacia e il 5,4% nella Grande distribuzione organizzata (Gdo).

“A livello europeo l’Italia – afferma il presidente di FederSalus Marco Fiorani – è il principale mercato in Europa per dimensione e crescita. Ora è necessario lavorare ad accreditare la riconoscibilità degli integratori che è ancora sottotraccia. Il settore ha delle potenzialità enormi in termine di salute. Noi stiamo lavorando d’intesa con il ministero della Salute per armonizzare in Europa criteri di classificazione per raggiungere parametri di prodotto omogenei in tutti i Paesi.

Le aziende associate a Federsalus esprimono un fatturato industriale 2017 pari a 1,33 miliardi di euro in aumento del 12% rispetto all’indagine dell’anno precedente. Il campione intervistato si mostra molto dinamico e volto all’innovazione, con investimenti complessivi pari a circa l’11% del
fatturato. Le aziende del comparto hanno investito soprattutto in impianti e nuovi macchinari, in ricerca e sviluppo, tecnologie e formazione che rappresentano il 72% degli investimenti realizzati nel 2017.
Il modello di produzione prevalente, fiore all’occhiello del made in Italy, è quello del contract manufacturing (produzione in conto terzi), modello industriale utilizzato in Italia da importantissime multinazionali farmaceutiche, a riprova della qualità produttiva. Per oltre il 73% delle aziende rispondenti la produzione di integratori alimentari è realizzata in Italia.

A confermare la solidità del settore anche la positiva dinamica dell’occupazione che si attesta a 11.509 addetti in crescita dell’8,7% rispetto alla precedente indagine. Un ulteriore aspetto di consistenza è rappresentato dalla risposta sulle principali fonti di finanziamento utilizzate, l’autofinanziamento (per il 68% delle rispondenti) e il credito bancario (per il 65%), indice di solidità finanziaria delle imprese del settore.
Le aziende italiane guardano con favore anche ai mercati internazionali con il 22% delle aziende che esporta oltre un quarto del fatturato. Sul fronte dell’internazionalizzazione vi sono ampi margini di miglioramento, se si considera che per il 53% delle aziende l’incidenza del fatturato
estero sul totale è minore del 25% e che il 25% delle aziende non esporta.

Una conferma dell’eccellenza della filiera italiana degli integratori alimentari arriva dai risultati inediti dell’analisi di bilancio che ELITE Borsa Italiana ha condotto per FederSalus su un campione rappresentativo di aziende ampiamente attive in Italia. Il settore degli integratori alimentari
rientra nel network di eccellenza di ELITE. Dall’analisi emergono performance molto interessanti del settore, che risulta in crescita anno dopo anno. L’analisi evidenzia inoltre una propensione all’innovazione delle aziende del settore confermata della valorizzazione della dinamica degli investimenti industriali.

Indagine Centro Studi Federsalus: https://www.federsalus.it/wp-content/uploads/2019/03/Abstract_Indagine-di-settore-2018_REV-1.pdf

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