Integratori alimentari: quali ragioni del successo?

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Integratori alimentari: rapporto Censis 2019, il valore sociale dell’integratore alimentare

Il valore del consumo di integratori alimentari nel periodo 2008-2018 è aumentato del +126% in termini reali: da 1,3 miliardi di euro a 3,3 miliardi.

Quali le ragioni di un così vistoso successo? Ecco la domanda chiave, la cui risposta consente di capire sia la funzione a cui oggi gli integratori alimentari assolvono sia il valore sociale ed economico complessivo che generano.

Lo sviluppo del consumo di integratori alimentari è un processo di lunga deriva: non è casuale che si è intensificato dopo la crisi del 2008 perché ha uno stretto legame sia con il modello di consumo che si è andato imponendo improntato a sobrietà e rigorosa selezione delle voci di spesa nei budget familiari, sia con la più alta attenzione e responsabilità individuale nella tutela della salute.

Gli integratori alimentari non sono farmaci e, al contempo, non sono alimenti, ma sono protagonisti significativi e riconosciuti della propensione degli italiani a gestire la propria salute già in fase di prevenzione assumendo, in linea con le indicazioni mediche, comportamenti di utilizzo consapevoli.

Ecco dove si annida la sostanza vera dell’attuale successo degli integratori alimentari: sono considerati dai medici che li consigliano e dai cittadini che li assumono funzionali a preservare e potenziare la buona salute; nel rigoroso scrutinio delle spese e relativo taglio di beni e servizi considerati in eccesso, voluttuari o comunque secondari, sono stati inseriti tra i prodotti che val la pena acquistare.

Ecco l’indicatore più solido del loro valore soggettivo reale, che spiega perché in tempi di budget stretti gli italiani spendono, confortati dai medici, per gli integratori alimentari.

I PRINCIPALI RISULTATI I numeri del successo economico il confronto tra dati di settore e dati relativi al totale economia fanno ben comprendere l’intensità della crescita degli integratori alimentari:

  • +126% la crescita in valore dei consumi di integratori alimentari nel 2008-2018, mentre il totale economia nello stesso periodo segna –0,8% dei consumi;
  • 3,3 miliardi il valore del mercato degli integratori alimentari che colloca l’Italia al primo posto nella Ue con una quota di mercato del 23%, precedendo Germania (13%), Francia (9%), Regno Unito (8%);
  • +43,9% la crescita degli occupati nel settore nel 2014-2017, mentre il totale economia segna +5,3%;
  • +48,5% la crescita delle esportazioni nel 2014-2017, +12% nello stesso periodo nel totale economia.

Se l’economia italiana stenta a ripartire, il settore degli integratori alimentari decolla, e corre veloce in direzione di un ancora più forte sviluppo. E’ questo il segnale che proviene dai dati di settore: a differenza dell’intera economia o della maggior parte di altri settori che ancora oggi stentano a muovere verso l’alto per effetto delle drastiche cadute subite con la crisi economica, quello degli integratori alimentari si rivela chiaramente un outlier capace di performance economiche positive.

L’utilizzo Quanti italiani consumano gli integratori alimentari e con quale frequenza?

Dai dati emerge che:

  • 32 milioni di italiani consumano integratori alimentari, quali sali minerali, vitamine, magnesio, potassio ecc. Fatto 100 il totale degli utilizzatori, il 62,8% ha 35-64enni, il 60,5% è donna;
  • 18,7 milioni sono utilizzatori abituali, di cui 10,1 milioni tutti i giorni, 8,6 milioni qualche volta alla settimana, 4,3 milioni sono utilizzatori sporadici (qualche volta al mese), 5 milioni sono 6 occasionali (3 o 4 volte in un anno), 1 milione li consumano raramente (una volta all’anno), 3 milioni saltuariamente (quando capita).

Tanti sono quindi gli italiani che fanno un uso abituale degli integratori. I dati certificano un consumo di massa trasversale ai gruppi sociali e ai territori che segnala la capacità di entrare in livelli reddituali, set di bisogni e modelli di consumo diversificati che evidentemente hanno un fil rouge comune rintracciabile nella voglia di fare prevenzione per la tutela della salute: numeri, connotati e frequenze di utilizzo dei consumatori certificano l’ingresso degli integratori nel mainstream della quotidianità degli italiani.

Medici, poi farmacisti: chi consiglia? La connessione tra integratori alimentari e tutela della salute è sorretta da solide evidenze quantitative perché:

  • nel 2018 sono 26 milioni le prescrizioni mediche di integratori alimentari (erano 20,3 milioni nel 2016), il 95% del mercato si sviluppa in farmacia (86%) e parafarmacia (9%), il restante 5% nella grande distribuzione organizzata (GDO);
  • il 57,3% degli italiani ha ricevuto il consiglio di utilizzare integratori alimentari: più consigliati sono stati giovani (61,8%), laureati (63,5%) e donne (66,5%);
  • tra chi è stato consigliato, l’82,4% da un medico (Mmg o specialista) o un farmacista, il restante 17,6% da canali diversi quali familiari, amici, web, tv o riviste.

Medico, e poi farmacista, sono i principali canali informativi degli italiani e giocano un ruolo essenziale nella scelta di utilizzare gli integratori alimentari: sono dati che certificano l’appropriatezza, contrastando le tesi che vorrebbero relegarli a mera espressione di consumismo sanitario inappropriato perché esito di scelte avventate e non sorrette dal sapere esperto.

Tutto il rapporto completo del CENSIS è disponibile al seguente LINK

Di seguito l’indice

1. Il valore sociale e i suoi fondamenti

1.1 Integratori alimentari: Le ragioni reali del successo

2.1. Integratori alimentari: I numeri del successo economico

2.2. L’utilizzo

2.3. Medici, poi farmacisti: chi consiglia

2.4. I positivi effetti sulla salute

2.5. La persistenza di misleading

3. L’ascesa potente

3.1. Dagli anni Ottanta alla crisi: le prime tappe della lunga corsa verso l’auto-responsabilizzazione consapevole per la salute

3.2. Il post-crisi e il decollo degli integratori alimentari

3.3 Un valore sociale destinato a crescere

3.4. Il boom

4. Gli integratori alimentari nelle abitudini degli italiani

4.1. Il profilo degli utilizzatori

4.2. Gli abituali

5. Integratori alimentari: Il decisivo ruolo dei medici

5.1. Scelta consapevole, altro che consumismo

5.2. La consulenza medica per l’appropriatezza

6. La positiva valutazione per l’impatto sulla salute

6.1. Fanno bene e di certo non fanno alcun male

6.2. L’utilizzo per la tutela della buona salute

7. Le conseguenze dei misleading

7.1. Vittime di fake news

7.2. Integratori alimentari: I rischi dei misleading

7.3. Ma superarli si può

8. Per un utilizzo sempre più’ consapevole

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