Interazione digitale: come hanno reagito gli HCPs allo spostamento sulle piattaforme online per l’aggiornamento sulle terapie?

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L’ambiente digitale in cui si sono trasferite la maggior parte delle attività dell’ultimo periodo ha accolto anche le professioni sanitarie. In particolare le novità sulle terapie che finora erano state veicolate principalmente dagli incontri in prima persona, si sono di recente trasferite sulle ormai ben diffuse piattaforme, Skype, Zoom, Webex, Google Meet, per citarne solo alcune. Non solo, le professioni sanitarie hanno anche dimostrato un rinnovato interesse per le risorse online di tipo informativo.

Qual è la percezione dei professionisti dell’Healthcare in Italia rispetto a questo nuovo tipo di relazione e di reperimento delle informazioni?

Nel 2020 si riscontra un aumento della preferenza per i canali digitali tanto netto quanto prevedibile, a scapito di meeting, seminari e incontri in prima persona, anche le consultazioni delle pubblicazioni mediche hanno visto un calo.

Nel campo dell’interazione diretta i rappresentanti delle aziende farmaceutiche occupano una fetta molto ampia delle preferenze dei professionisti sanitari, raggiungendo l’81% rispetto al confronto tra colleghi (8%), al terzo posto con il 6% si trovano i KOL, seguiti da MSL e altre fonti non meglio identificate.

Non si ha uno stacco altrettanto definito tra le risorse online. Le riviste mediche online mantengono il primato con una preferenza del 35%, seguite dai siti indipendenti non-commerciali 22% e dai siti indipendenti di healthcare 15%. Anche i networks dei professionisti hanno visto un leggero incremento rispetto al 2019 , pur rimanendo in penultima posizione.

Forti dell’esperienza COVID19, una buona percentuale di HCPs si dichiara ottimista rispetto all’efficacia delle piattaforme digitali come strumento per l’aggiornamento e per la formazione sulle nuove terapie. Interrogati in merito infatti il 55% dei professionisti intervistati ha dichiarato di essere abbastanza o anche del tutto soddisfatto dall’interazione su piattaforma digitale. Considerando che il 12% si è detto neutrale, rimane tuttavia un 33% di insoddisfazione che è bene tenere in forte considerazione.

Le aspettative sul futuro sono coerenti con l’attuale percezione: l’Italia spicca per la fiducia riposta negli strumenti digitali come soluzione efficace per rimanere aggiornati sulle terapie anche dopo che la situazione di crisi legata alla pandemia si sarà conclusa.

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