EPharma e farmacie online: i valori generati sono piccoli ma in crescita, per questo, gli e-commerce farmaceutici sono nel mirino degli investitori. E uno dei driver delle vendite è la cosmesi.
Sono pochi gli operatori italiani dell’e-pharmacy, e i numeri ancora piccoli, come mostra il ranking sui fatturati 2018 dei principali siti farmaceutici di vendite online, elaborato da Pambianco. Però, osservando le percentuali di crescita, quello che oggi è un fenomeno in fase nascente, nel giro di pochi anni potrebbe diventare un business da capogiro. Spicca il +198,3% messo a segno da eFarma.com, così come il raddoppio di Amicafarmacia.com, mentre gli altri e-commerce avanzano comunque con ragguardevoli slanci double digit. Curioso, inoltre, che i principali operatori online non siano quelli tradizionalmente ‘forti’ offline. Infatti, le più grandi società in Italia che gestiscono farmacie fisiche non appaiono neanche nel ranking. Admenta Italia, ad esempio, ha un fatturato consolidato nell’anno fiscale 2018-19 di 582 milioni di euro, di cui solo 2 milioni sono generati dall’e-commerce Lloydsfarmacia.it. Anche Farmacie Comunali Riunite, che registra nel 2018 ricavi per 158,7 milioni di euro, ne trae ‘solo’ 3,1 milioni dal sito Saninforma.it.
Invece, nel ranking si trovano aziende meno conosciute nel mondo tradizionale delle farmacie, ma che cominciano a generare numeri interessanti anche per la finanza. In cima alla classifica c’è Farmaè che, con il sito e le 7 parafarmacie in Toscana, sviluppa 24,8 milioni di euro e ben 22,8 milioni provengono dall’e-commerce. In virtù delle performance del suo business online, questa azienda con sede a Viareggio, in provincia di Lucca, è sbarcata a fine luglio a Piazza Affari, con l’intento di crescere su entrambi i fronti (online e offline).
Grazie alla quotazione in Borsa, Farmaè punta a un fatturato di 40 milioni di euro entro la fine dell’anno e a un ebitda tra il 4% e il 5 per cento. In seconda posizione nella classifica c’è Farmacosmo, altra società che sta muovendo i suoi passi nel mondo delle finanza e il CEO Fabio De Concilio dichiara a Pambianco Beauty che “si appresta a fare un’operazione di equity market e che, entro il 2020, il gruppo conterà 5 piattaforme e-commerce”.
Farmacosmo ha un solo punto vendita fisico e oltre il 99% del fatturato è realizzato online. Anche Amicafarmacia possiede un solo store con la ‘croce verde’ e dei 16,5 milioni di euro di fatturato generato nel 2018 ben 13,6 milioni provengono dall’e-commerce.
Il CEO Marco Di Filippo anticipa a Pambianco Beauty le previsioni per il 2019: “Mi aspetto ricavi totali per 26 milioni di euro, di cui 23 milioni saranno quelli prodotti dallo shopping sul sito. Per il 2020 invece punto a vendite per 50 milioni di euro. Aggiungo che nel solo 2018 abbiamo venduto più di 1,5 milioni di prodotti”.
Scendendo nel ranking, si incontra, tra gli altri, eFarma.com che è un pure player, cioè un operatore nativo digitale. Il CEO Francesco Zaccariello prevede per il suo sito crescite di ricavi tra il 50% e l’80% ogni anno, e si aspetta che da qui a 3 anni il fatturato generale del mercato e-commerce farmaceutico in Italia totalizzerà tra 400 e 500 milioni di euro. “E ci saranno acquisizioni da parte di fondi di private equity e società d’investimento”, conclude.
L’E-COMMERCE PREMIA LA COSMESI
Lo sviluppo degli store online delle farmacie è una vera e propria ‘manna’ per le aziende della bellezza. Infatti, le vendite dell’e-pharmacy sono concentrate soprattutto in due categorie: integratori e dermocosmesi. Secondo Francesco Cavone di Iqvia Italy, società di ricerche e servizi nel mondo healthcare, le vendite di personal care nell’e-commerce rappresentano il 33% del fatturato online, mentre nelle farmacie fisiche il personal care genera solo il 21% dei ricavi.
Che il mondo del ‘click’ sia più indirizzato verso la cosmesi, lo sostengono gli stessi operatori. Zaccariello racconta che eFarma ha un catalogo di 60mila prodotti, di cui i farmaci sono solo 2.500, e quindi il ruolo preminente è giocato da integratori e bellezza. Anche Amicafarmacia.com sottolinea che la bellezza copre il 30% dei ricavi online, a pari merito con gli integratori (30%), mentre i farmaci da banco portano in cassa il 20 per cento. Di conseguenza, lo shopping sul web potrebbe diventare una boccata d’ossigeno per le vendite di bellezza, dato che la cosmesi nelle farmacie fisiche sta vivendo un momento di stallo, con un arretramento nel 2018, secondo Cosmetica Italia, dello 0,4 per cento.
Fonte: Pambianco Beauty
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