Nutraceutica in Italia

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La nutraceutica è un settore che sta esplodendo e l’Italia guida il mercato europeo puntando sull’innovazione. Mentre la nutraeconomia analizza i potenziali risparmi per il Sistema sanitario nazionale. Ne parla il presidente di Federsalus Marco Fiorani sul numero di luglio di Fortune Italia.

Casa della moda, regina della cucina di alto livello, patria della cultura. L’Italia è famosa nel mondo per molte delle sue eccellenze, ma ci sono primati che non tutti conoscono.

Specialmente quando si tratta di ambiti specifici come quello della salute. Molti non sanno che lo scorso anno è diventata prima in Europa per produzione industriale nel settore farmaceutico, così come non è noto ai più che nel campo della nutraceutica – l’universo degli integratori alimentari – l’Italia è il più grande mercato per valore nel Vecchio Continente, con una quota circa del 25% rispetto al totale del mercato europeo. Così il presidente di Federsalus, Marco Fiorani, ricostruisce il quadro di uno dei settori che non solo è rimasto immune rispetto alla crisi economica degli ultimi anni, ma oggi è tra quelli in più rapida ascesa nel Paese.

A guidare la crescita, in primis, il contesto favorevole. Sia da un punto di vista regolatorio che culturale. In una direttiva europea del 2004, viene per la prima volta scritto nero su bianco che l’integratore alimentare non è un prodotto mirato solo a supplire a carenze dietetiche ma svolge un’attività funzionale volta al mantenimento della salute delle persone clinicamente sane o alla riduzione del rischio di malattie.

Cosa sono gli Integratori alimentari: “Gli integratori alimentari sono definiti dalla normativa di settore come “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico”.

Ma mentre “in molti paesi, specialmente quelli nordici, la percezione del prodotto da parte della popolazio- ne è rimasta legata al concetto di carenza”, spiega l’esperto, “l’Italia non ha tardato a fare propria la ‘nuova’ interpretazione Ue, e ha posto le basi per fare sì che “il mercato nutraceutico si sviluppasse soprattutto nella direzione dell’healthcare, della cura della salute e della prevenzione”.

 

Nutraceutica quali protagonisti? Fonte IQVIA

I prodotti: nei dodici mesi terminanti a maggio i primi venticinque prodotti hanno rappresentato il 16% del mercato, sia a valori che a volumi. Questi prodotti sono (in ordine alfabetico): Armolipid, Betotal Plus, Bioscalin Physiog, Dicoflor, Enterolactis, Esoxx, Grintuss, Grintuss pediatrico, Lactoflorene, Magnesio Supremo, Multicentrum, Neobianacid, Polase, Polase Classico, Polase Plus, Prolife 10, Prostamol, Psyllogel, Reuflor, Sideral, Supradyn Ricarica, Sustenium Plus, VSL3, Yovis. Mentre gli altri 32.620 prodotti hanno rappresentato il restante 84%.

Le aziende: sono attualmente circa 1820 le aziende in Italia che vendono integratori e nutra- ceutici, per un totale di 32.644 prodotti. Le principali aziende (in ordine alfabetico) sono Aboca, Alfasigma, Bayer, Bromatech, Dicofarm, Dompé, Esi, Humana, Laboratorio della Farmacia, Laborest, Marco Viti, Meda, Menarini, Montefarmaco, Named, Pfizer, Pharmanutra, Pool Pharma, Recordati, Sanofi, Shedir, Sofar, Solgar, Unifarco, Zeta.

L’intero approfondimento è disponibile su Fortune Italia edizione di luglio, in edicola o disponibile al seguente link https://www.zinio.com/it/fortune-italia-m35699

 

 

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